Introduzione
Questo articolo è dedicato a uno stato dell’esistenza estremamente disfunzionale denominato vigoressia.
Tale parola deriva dal lemma latino vigor traducibile in vigore-energia-forza e dal greco orexis che vuol dire aspirazione-desiderio.
Vigoressia e ortoressia sono vocaboli che fanno rima e questo è il primo indizio che porta a considerarle due sorelle quasi gemelle.
Breve definizione della vigoressia e della ortoressia
L’ortoressia consiste, in senso stretto, in un’attenzione e un’operosità, entrambe gravemente malsane in quanto ossessive, verso qualche forma di alimentazione vissuta come la via salvifica per raggiungere un benessere assoluto e duraturo.
Nel caso della vigoressia, invece, si osserva, principalmente, una specifica e morbosa meticolosità nei confronti della massa e del tono muscolare e una continua e infinita ricerca di una forma fisica ultra perfetta; ciò conduce alla pratica di programmi costituiti da esercizi spropositati per difficoltà, frequenza e durata. Tali allenamenti, tra cui si privilegia spesso il sollevamento pesi, sono effettuati sia nella propria abitazione, sia all’aperto, ma, soprattutto, nelle palestre. In molti casi la persona vigoressica arriva a continuare le sue attività ginniche anche in caso di infortunio o malattia; poiché prova uno stato di notevole di frustrazione e insoddisfazione se è costretto a saltare anche una sola sessione di allenamento, fa spesso abuso di farmaci di sintesi antidolorifici, antipiretici antinfiammatori e antibiotici; inoltre, per aumentare la massa muscolare, in genere, fa uso di anabolizzanti.
Lo stato ortoressico e quello vigoressico vanno, dunque, entrambi considerati l’alterazione maligna mentale di una sana ed equilibrata aspirazione a preservare la propria salute nutrendosi con cibo di buona qualità e attraverso un’opportuna attività ginnico-sportiva.
Se, come di frequente succede, la persona tende costantemente a guardarsi allo specchio e a paragonare il proprio fisico con quello altrui e a ricercare e, quasi sempre, a intravedere qualche imperfezione nei suoi muscoli vuol dire che sussistono anche note importanti di una componente dismorfobica. La vigoressia, infine, è una condizione più diffusa nella popolazione maschile ma in aumento anche tra le donne.
Vigoressia e ortoressia: realtà simili che si intrecciano
Consideriamo ora le numerose caratteristiche che accomunano e intrecciano vigoressia e ortoressia.
L’ossessione
L’esercizio ginnico e l’attenzione nei confronti della nutrizione, rispettivamente nel vigoressico e l’ortoressico, diventano l’assoluta priorità dell’esistenza. Il lavoro, lo studio, i rapporti affettivi e sociali, i viaggi, l’attività ludica e culturale non solo sono vissuti come insignificanti, ma sono considerati un ostacolo e una perdita di tempo. In casi estremi arrivano a isolarsi e/o a essere isolati totalmente, a perdere il lavoro, a divorziare etc.
La stereotipia esistenziale
La loro mente è talmente pervasa dalla loro ossessione che trascorrono la grandissima parte del proprio tempo nel frequentare palestre e negozi specializzati in quel settore, nell’acquisto e nella lettura di riviste-video-libri che riguardano l’alimentazione “sana”, la cura del corpo e l’allenamento sportivo finalizzato all’accrescimento muscolare; di conseguenza non esitano a indirizzare la maggior parte delle loro risorse finanziarie in queste spese anche a scapito di bisogni fondamentali del resto della propria famiglia.
La negazione
Un altro importantissimo e grave connotato che caratterizza tutti e due gli stati patologici è che la persona nega e non ha consapevolezza della anomalia e delle conseguenze estremamente negative del suo “stile di vita”; anzi, si considera impegnato in una missione virtuosa per sé e un esempio da seguire da parte degli altri. Quasi sempre, inoltre, il suo entourage (parenti, amici, conoscenti e colleghi) sottovaluta e/o non comprende (inizialmente e a volte per lungo tempo) la gravità della situazione. Queste condotte contribuiscono a far sì che la vigoressia e l’ortoressia siano sotto diagnosticate e sottovalutate.
L’origine
Nel caso delle persone vigoressiche e/o ortoressiche è ragionevole ipotizzare, all’origine dello stato patologico, una storia infantile e adolescenziale che ha determinato insicurezza, incertezza e scarsa autostima e che ha minato in modo, sostanzialmente inconscio, l’essenza più autentica dell’individuo. Si rende così operativo un insieme intricato, complesso, variegato e subconscio di tattiche e strategie difensive e di sopravvivenza che si concretizza in ultima analisi nelle patologie in oggetto.
Alla sensazione di inadeguatezza, di fragilità e di inferiorità si reagisce inconsciamente con un bisogno ossessivo di tenere sotto controllo il proprio stato di salute, un perfezionismo spropositato, la costruzione di un senso fittizio di superiorità nel sentirsi capace di mantenere un regime alimentare perfetto e/o nella creazione di una struttura muscolare ipertrofica; d’altra parte, però, questi escamotages subcoscienti alla lunga diventano vicoli ciechi che provocano forti sofferenze a se stessi e agli altri come, appunto, nel caso dell’ortoressia e della vigoressia.
Certamente anche la pressione, scaltra e sub culturale, veicolata dal bombardamento mediatico, mettendo in primo piano l’aspetto fisico, contribuisce a incanalare le persone problematiche verso le due sorelle quasi gemelle. Inoltre, è bene sottolineare che i bambini e gli adolescenti che sono stati sottoposti a bullismo per il le loro fragilità psicologiche e debolezze corporee, possono avere maggiori probabilità di incanalarsi nel tunnel di questi due stati patologici.
Un distress grave e totale
In entrambi i casi, la continua insoddisfazione, il senso di vuoto interiore, le stereotipie alimentari ed esistenziali, gli stati ansiosi e depressivi, i conflitti con familiari e amici, il pericolo di una deriva economica, l’abuso di farmaci di sintesi e di anabolizzanti nonché la sindrome di sovrallenamento creano, a lungo andare, un grave e globale stato di distress.
Vigoressia + ortoressia fa più di due
Molto spesso chi è affetto da vigoressia (quasi inevitabilmente), per incrementare la sua massa muscolare e per rendere più efficiente la sua performance e i risultati che si attende da essa, assume anche atteggiamenti ortoressici ingurgitando cibi e integratori iperproteici ed evitando tutto ciò che da lui viene considerato un “mangiar male”. Ovviamente anche chi manifesta in un primo tempo l’ossessione per il cibo sano può, a piccoli passi oppure improvvisamente aggiungere nella sua esistenza anche la vigoressia.
Uno dei prossimi articoli avrà come oggetto un caso clinico in cui vigoressia e ortoressia coesistevano creando una sinergia devastante. L’illustrazione del caso clinico fornirà anche l’opportunità per proporre qualche riflessione sui possibili interventi preventivi e terapeutici.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
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