Che cosa è la metafora?
La metafora consiste nell’uso di un vocabolo o di una perifrasi per significare ed esporre qualcosa di diverso da ciò che quel vocabolo o quella perifrasi propriamente esprimono.
Un esempio, molto significativo, di metafora, tratto dalla realtà clinica, è: “Mi sento come una Ferrari con le ruote sgonfie”.
In questo caso il paziente, in poche parole e, pur usando una frase “impropria” in quanto riferita a se stesso e non a una potente automobile di lusso, racconta moltissimo di lui; descrive, appunto, attraverso la forza di una metafora semplice e sentita, la sua penosa condizione esistenziale: egli percepisce, infatti, che il suo potenziale fulgore è fortemente penalizzato e oscurato da una condizione di indebolimento cronico.
La metafora, preziosa alleata e alleante nel Counseling Olistico Umanistico
Le metafore svolgono un compito importantissimo nel Counseling Olistico Umanistico e nella NeuroRiflessoTerapia Personalizzata poiché favoriscono la comunicazione circolare paziente-medico-paziente.
Infatti, consentono alla persona che soffre di raccontare se stesso in modo efficace; promuovono sintonia, empatia e, perciò, creano e vivificano continuamente l’alleanza terapeutica; grazie a esse il medico può rafforzare l’incisività delle sue domande e riformulazioni; possono essere molto utili a identificare il problema del paziente e a definire gli obiettivi di un cambiamento; fissano i concetti nella memoria a lungo termine etc.
La metafora nell’individuazione dei Punti Dolorosi in NeuroRiflessoTerapia Personalizzata
La NeuroRiflessoTerapia Personalizzata, parte costitutiva del Counseling Olistico Umanistico, si basa su alcuni principi fondanti tratti e confermati dalla prassi clinica e dalla valutazione ecografica.
Qualsiasi persona, sulla base di domande ben poste da parte del medico, è in grado di indicare intuitivamente, con la punta del dito indice della mano, le principali zone in cui avverte la localizzazione delle sensazioni patologiche; zone nelle quali, il medico attraverso manovre manuali, definisce, poi, i Punti Dolorosi da trattare con stimoli riflessogeni meccanici, fisici e biochimici.
Questi sono i presupposti fondamentali per praticare una RiflessoTerapia che, non basandosi su mappe precostituite ma su indicazioni del paziente stesso, ha il pregio di essere personalizzata al massimo livello.
Durante il colloquio anamnestico il paziente, il più delle volte, descrive i suoi malesseri attraverso metafore.
Poiché è essenziale, paradossalmente, che l’indicazione della zona di localizzazione delle sensazioni patologiche avvenga attraverso un processo istintivo, preconscio e inconscio del paziente e poiché, secondo lo psicologo e filosofo austriaco Paul Watzlawick, la metafora è un linguaggio dell’emisfero cerebrale, “poeta”, cioè quello destro, è necessario che il medico nella sua domanda di individuazione della zona “dolente” restituisca le metafore utilizzate dal paziente.
Si deve, dunque, formulare una domanda di questo genere: “Mi indichi, istintivamente, senza pensarci, con la punta del dito indice, dove sente di essere una Ferrari con le ruote sgonfie?”.
Così facendo, grazie alla metafora, la probabilità che vengano indicate da parte del paziente le zone opportune da trattare sale a circa al 100%.
N.B. Per usufruire di una spiegazione completa sulla NeuroRiflessoTerapia personalizzata si può consultare il sito www.neuroriflessoterapiaroma.it; per ricevere, inoltre, informazioni direttamente dal Dott. Michele Iannelli e parlare del proprio caso personale si può telefonare al 3386151031; lasciando un messaggio in segreteria telefonica si verrà ricontattati.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
Via Pozzuoli 7 Studio interno b3 - 00182 ROMA (Metro San Giovanni) - Telefono 3386151031 Email: olopsi@libero.it