Fiore di Bach Hornbeam
Carpino
Carpinus Betulus
“Per coloro che sentono di non avere forza sufficiente, mentalmente o fisicamente, per portare il peso della vita gravante su di loro; le attività quotidiane sembrano eccessive da svolgere, sebbene generalmente essi riescano a portare a termine il proprio compito.
Per coloro che credono che qualche parte, della mente o del corpo, debba essere fortificata, prima di potere facilmente completare il loro lavoro.”
– Indicazione di Edward Bach
“Sono malato di stanchezza: quando sto in piedi mi stanco e mi devo sedere. Quando sono seduto mi stanco e mi devo alzare”
– I Trettrè (trio di comici napoletani)
Hornbeam è il sesto in ordine di tempo dei 18 rimedi individuati da Edward Bach a partire dall’Aprile del 1935; fa parte del gruppo dei rimedi “per coloro che soffrono di incertezza”.
Caratteristiche della persona che si giova di Hornbeam
La descrizione di Edward Bach a proposito delle indicazioni di questo rimedio appaiono di straordinaria chiarezza, ma d’altra parte “Non avere forza sufficiente, mentalmente o fisicamente, per portare il peso della vita gravante su di loro”, è uno stato molto diffuso ed è un sintomo presente in ogni tipo di patologia (dalla semplice sindrome influenzale allo stato cachettico di origine neo plastica).
Per poter individuare rimedio sarà importante osservare il linguaggio non verbale e para verbale del paziente. La persona si presenterà il più delle volte con uno sguardo spento e preoccupato al tempo stesso, la postura accasciata, il tono della voce simile alle caratteristiche dello sguardo, l’eloquio rallentato. Generalmente si tratta di persone che sono state costrette, o si sono costrette, ad eccessive e faticose attività in cui era esageratamente impegnata la razionalità. Attività ripetitive, ma allo stesso tempo di notevole responsabilità ed impegnative dal punto di vista intellettuale. Per lungo tempo poco spazio è stato lasciato al riposo, allo svago, all’utilizzo ed alla gratificazione della creatività e dei bisogni ludici. Spesso le persone poiché “credono che qualche parte, della mente o del corpo, debba essere fortificata, prima di potere facilmente completare il loro lavoro” riferiscono la cospicua ingestione di alimenti e/o sostanze chimiche stimolanti: caffè, thè, zuccheri semplici, psicostimolanti, droghe etc. In alcuni casi, si cerca in una attività fisica incongrua e stressante la possibilità di un rafforzamento. E’ evidente che tutte queste abitudini non fanno altro che peggiorare lo stato di stanchezza e di squilibrio di tali soggetti.
La persona che ha bisogno di Hornbeam per timore di contattare i suoi aspetti più pulsionali ed inconsci ha scelto la razionalizzazione come meccanismo di difesa principale per relazionarsi con se stesso e con gli altri. Ha impostato la vita su un eccessivo senso del dovere.
In alcuni casi questa sensazione “di non avere forza sufficiente, mentalmente o fisicamente” appare “costituzionale” nel senso che la persona, sin dall’infanzia, ha realizzato questo “dogma” su se stessa o ha utilizzata ciò come strategia di sopravvivenza, al fine di evitare assunzioni di responsabilità. Si tratta di soggetti con genitori particolarmente apprensivi, evitanti, castranti e/o giudicanti o comunque che hanno impedito una sperimentazione delle proprie risorse e dei propri limiti, un’interazione ed esplorazione serena del mondo esterno e intrapsichico.
Hornbeam nella relazione Terapeuta-Paziente
Il rimedio appare opportuno quando il terapeuta si rende conto di essersi sottoposto ad un surmenage intellettuale e razionale che viene la lui stesso percepito come “debolezza mentale e fisica”.
Differenze ed associazioni con altri rimedi
Il rimedio dal quale “Hornbeam” deve essere principalmente distinto è “Olive” che è indicato da Bach per “Coloro che hanno molto sofferto mentalmente o fisicamente e sono così esausti ed abbattuti, che sentono di non possedere più energia per fare il benché minimo sforzo…” Nel caso di Olive infatti è evidente una pregressa ed intensa sofferenza fisica e mentale che in Hornbeam non è presente, coloro che si giovano di Olive sentono di non possedere la minima energia per fare quegli sforzi e quelle attività che invece nel caso di Hornbeam sia pure a fatica è possibile fare. Hornbeam, può essere associato con Sweet Chestnut se c’è anche “angoscia tanto grande da sembrare insopportabile”; Elm: “periodi di depressione quando si sente che l’impresa in cui ci si è impegnati è troppo difficile al di là del potere dell’essere umano”; Gentian: “scoraggiamento, dubbio, demoralizzazione”; Gorse: “grande disperazione” (per esempio a causa di uno stato di malattia); Wild Rose: “rassegnazione, rinuncia alla lotta per la vita”; Mustard: “malinconia e/o disperazione in cui potrebbe non essere possibile dare una ragione o una spiegazione”.
Se, come detto precedentemente, lo stato Hornbeam è una componente e/o è correlato ad un senso di inferiorità e di fallimento anticipato allora sarà opportuno associarlo a rimedio Larch.
Armonizzazione dello stato Hornbeam
In queste persone, la fatica e la sensazione di mancanza di forza segnala, quasi sempre, che è essenziale contattare i loro profondi bisogni di una consuetudine di vita più ariosa e rilassata. Hanno bisogno di dar spazio alle loro necessità ludiche e creative; la loro mente ed il loro corpo intrisi di una sorta di liquame vischioso e tossico si devono alleggerire e purificare con pensieri e azioni frizzanti, leggeri e limpidi.
Caso clinico
Wilma è una signora di 37 anni, impiegata alla posta, coniugata da qualche anno, tenta inutilmente di rimanere incinta. È di corporatura media ma dà la sensazione di essere prosciugata energeticamente. Il viso appare pallido, stanco e disidratato. Afferma che, sin dai tempi delle scuole elementari, ha la sensazione che tutto quello che fa’ lo svolge con apprensione e la sensazione di non avere abbastanza energia per poterlo fare. Si ammala spesso d’influenza con frequenti ricadute. La sera va a dormire prestissimo con l’intenzione di reintegrare energie, ma spesso soffre d’insonnia e, quando la mattina si sveglia, ha la sensazione di non aver recuperato abbastanza. Figlia unica, i genitori hanno sempre fatto di tutto per evitarle fatiche e stress; anche il marito è stato da lei scelto perché disponibile ad essere come i suoi genitori.
Da alcuni anni Wilma evita il più possibile di viaggiare, di uscire, di fare attività fisica. Anche al lavoro ormai tendono ad evitarle i compiti più gravosi, ma, nonostante ciò, ritorna dall’ufficio prostrata.
La paziente vive questa situazione con senso di sconfitta e di colpa ma anche con la penosa sensazione di non poter far nulla per uscire da questo stato.
Vorrebbe avere un figlio, ma non rimane incinta nonostante la mancanza di ragioni organiche ostative in tal senso.
Dice che “non ha intenzione di fare una psicoterapia” ma di “voler essere curata solo con l’omeopatia” perché un amica le ha consigliato di provare come ultima spiaggia anche questo tentativo. Si decide dunque di instaurare un classico setting del counseling clinico floriterapeutico: una seduta ogni 25-30 giorni, talora qualche volte ogni due settimane.
In tale percorso, il rimedio Hornbeam ha svolto un ruolo molto importante e risolutivo; esso infatti ha contribuito a modificare l’autopercezione (nevroticamente dogmatica) di lei come persona debole, fragile e stanca; Wilma ha, inoltre, consapevolizzato, come e quanto, questa falsa autopercezione era, a sua volta, un’importante causa di perdita di energia.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
Via Pozzuoli 7 Studio interno b3 - 00182 ROMA (Metro San Giovanni) - Telefono 3386151031 Email: olopsi@libero.it