Fiore di Bach Clematis
Clematide
Clematis Vitalba
“Coloro che sono sognatori, sonnolenti, non completamente svegli, senza grandi interessi nella vita. Soggetti silenziosi, non veramente felici nelle loro circostanze attuali, che vivono nel futuro piuttosto che nel presente; vivono nella speranza di tempi più felici quando i loro ideali potranno realizzarsi. Comunque si ammalino non fanno grandi sforzi per ristabilirsi ed in certi casi possono guardare alla morte, nella speranza di tempi migliori; o forse per ritrovare una persona cara persa.”
– Indicazione di Edward Bach
“Qual è il colmo della distrazione? Addormentarsi dimenticandosi di chiudere gli occhi!”
– “Malatissimo” (persona iscritta a Facebook)
Clematis è uno dei primi tre rimedi individuati e utilizzati da Bach a partire dalla fine del 1929. Fa parte dei RIMEDI PER COLORO CHE NON SENTONO SUFFICIENTE INTERESSE PER IL PRESENTE. Insieme a Mimulus e Impatiens costituirono il primo nucleo del nuovo sistema terapeutico. Già nel Febbraio del 1930 Edward Bach ne fece oggetto di una relazione dal titolo “Nuovi rimedi e loro uso” che fu pubblicata sulla rivista medica “The Homeopatic World”. Bach intervenne con questo rimedio su persone affette da svariate patologie ma tutte caratterizzate da una tendenza costante ad essere sognatrici, apatiche e sonnolente. Clematis è uno dei componenti del Rescue Remedy del Rescue Night e della Rescue Cream.
Caratteristiche della persona che si giova di Clematis
La caratteristica fondamentale della persona che ha bisogno di Clematis è la sua tendenza, più o meno marcata, a essere scarsamente in contatto con il presente. Queste persone vivono il presente come poco soddisfacente; c’è difficoltà a interagire in modo attivo e assertivo ed è per loro difficile individuare le misure per un adattamento evolutivo. Si distinguono pertanto per una strategia di sopravvivenza che consiste in una proiezione nel futuro. Piuttosto che lavorare realisticamente per cambiare le condizioni della realtà presente, vivono nell’attesa di avvenimenti futuri che possano modificare il loro stato esistenziale. Se prendono parte a un avvenimento o sono in compagnia di qualcuno, si osserva facilmente che il loro volto esprime un senso di malcelato disagio, di rassegnata apatia, mentre una nuvola di pensieri li conduce al futuro e in un luogo diverso da quello in cui si trovano. Queste persone di solito hanno messo in atto tale strategia di estraniamento sin dall’infanzia. Si trattava e si tratta di bambini che non si sono sentiti in grado di interagire con la realtà in modo attivo e vincente, di bambini che hanno vissuto l’ambiente familiare come non veramente attento e sintonico con le loro esigenze più intime. I bambini hanno un atteggiamento molto simile agli adulti, appaiono generalmente silenziosi, tendono a isolarsi nelle loro fantasie. A scuola, pur essendo rispettosi, tranquilli e apparentemente diligenti, spesso appaiono distratti.
Clematis nella relazione terapeuta-paziente
La persona che ha bisogno di Clematis solitamente ripropone nella relazione terapeuta-paziente le stesse modalità con cui si rapporta in genere con la realtà. Occorre che il terapeuta non si lasci intralciare dalla sensazione di frustrazione dovuta ad una relazione in cui l’interlocutore appare distratto, assente e lontano. Non è bene, inoltre, che il terapeuta, tenti di compensare aumentando la quantità e lo spessore dei suoi interventi; al contrario in tali casi il paziente più che mai deve essere messo in condizione di avvertire il qui ed ora della relazione come leggero, non invadente, accettante e benevolo.
Differenze ed associazioni con altri rimedi
Il rimedio Clematis va differenziato da Wild Rose che è relativo ad una rassegnazione che però non si proietta e non spera nel futuro. Clematis può essere associato a Mimulus se la realtà presente spaventa, a Larch se prova un senso di incapacità a cimentarsi con il presente, ad Agrimony se l’assenza dal presente è motivata dal bisogno di mascherare una propria inquietudine interna, a Olive se a causa di una stanchezza e un esaurimento psico-fisico, il presente appare come qualcosa di troppo pesante e spiacevole da vivere.
Armonizzazione dello stato Clematis
Con questo rimedio si promuove la possibilità per il paziente di essere più partecipe e attivo nel presente. La sua tendenza a sognare, a progettare ed a proiettarsi nel futuro si può e si deve mettere al servizio della concretezza. Ciò vuol dire anche che la persona deve, attraverso l’ascolto di se stesso, individuare gli ambiti e le attività che siano più congrue alla sua parte più autentica e che, dunque, le permettano, con maggiore facilità, di essere presente e compartecipe con cordialità e gioia.
Clinica
Serafina è una ragazza di 27 anni, le sue problematiche, quando arriva in terapia, sono numerosissime. In questa sede tratteremo soltanto del perché nel suo caso fu prescritto Clematis. Il suo lungo percorso terapeutico ci ha permesso di ipotizzare che Serafina (date le condizioni di immaturità e di depressione della madre e la conseguente incapacità a svolgere la funzione materna) è come se avesse avvertito sin dalla nascita di essere sopraffatta da un mondo troppo più grande di lei, troppo difficile ed ostile. I genitori non hanno mai costituito un punto di riferimento per un valido sostegno. Quando aveva 9 anni si sono separati e ciò non solo è stato per lei un passaggio difficile, ma è stato un momento in cui la madre ha accentuato la sua tendenza simbiotica e, piuttosto che sostenere la figlia, ne ha chiesto il sostegno. La ragazza di fronte a queste difficoltà ha messo in atto molti meccanismi di difesa e strategie di sopravvivenza. Una evidentissima è stata lo sfuggire da una realtà vissuta da lei come troppo dolorosa e pesante. Ciò le ha creato grosse difficoltà nell’apprendimento scolastico che, fin dalle elementari, è stato molto problematico. Con uno sforzo immane è riuscita a prendere una laurea in lettere che le è costata anche delle importanti somatizzazioni quali leiomiomi allo stomaco e una gastrite cronica. Questa spossatezza ed il timore di non riuscire nel lavoro ha rallentato i suoi tentativi nella ricerca di un impiego; le volte che riusciva a trovare un impiego veniva licenziata in breve tempo. Durante le sedute terapeutiche, apparivano evidenti la sua distrazione, chiusura e conseguente difficoltà di comprensione, relativamente ai tentativi di approfondimenti del terapeuta. L’uso del rimedio Clematis è stato di grande ausilio nel riportare questa persona ad un maggiore presenza attiva e tranquilla nei confronti della realtà.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
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