La depressione
Introduzione
Èopportuno corredare questa sintetica trattazione sulla depressione con importanti premesse concettuali.
In primo luogo è necessario tener presente che i sintomi e i segni derivanti dalla sofferenza non sono nemici da sopprimere, ma segnali da accogliere, decifrare e comprendere; solo così potranno svanire, più o meno gradualmente, avendo espletato il loro compito e non sussistendo, quindi, più la loro ragione di essere.
Inoltre, è bene precisare che la parola malattia si riferisce a un concetto teorico, mentre la persona che soffre è un reale individuo caratterizzato dalla sua unicità.
Quando si parla di depressione, ci si riferisce a un’astrazione costituita da una serie di segni e di sintomi che generalmente appaiono in un insieme più o meno variabile che viene denominato sindrome.
Se è vero che più persone presentano una sindrome simile definibile come depressione, è ancor più vero che ognuna di queste persone ha una costituzione, una storia esistenziale, uno stato di salute complessivo, dei meccanismi etiopatogenetici peculiari e, di conseguenza, dei bisogni terapeutici specifici e, necessariamente, da personalizzare.
Quanto detto permette di avere un primo e importantissimo punto di riferimento che contribuisce a evitare l’eventualità di perdersi nel buio e nel caos. È, infatti, più che mai essenziale, nel caso della così detta depressione, avere chiarezza su alcune questioni fondamentali; altrimenti, si rischia di operare delle banalizzazioni che portano il medico a inoltrarsi in un mare magnum sterile e disorganico a danno della possibilità di una cura efficace della persona.
Concetti utili per la cura della depressione
Oltre all’opportunità assoluta di una personalizzazione della terapia elenchiamo ulteriori punti fermi dai quali non si può prescindere.
A) La tristezza, lo scoraggiamento, l’apatia, la commozione, la disperazione, l’angoscia, l’astenia etc sono sentimenti e stati d’animo che fanno parte della nostra fisiologia psico-fisica e provarli, temporaneamente in momenti critici, non vuol dire essere depressi nel senso proprio del termine.
B) Generalmente si rilevano varie tipologie di depressione:
- la depressione reattiva, quella in cui è presente un evento esterno scatenante come, per esempio, un licenziamento,
- la depressione endogena in cui non è possibile individuare una causa apparente,
- la depressione post-partum che consiste nel palesarsi di un forte stato depressivo della puerpera che compaia entro un mese dopo il parto e che si prolunghi per un lungo tempo,
- il disturbo distimico, che comporta sintomi meno gravi ma durevoli nel tempo,
- il disturbo affettivo stagionale in cui lo stato depressivo insorge e/o si accentua durante i mesi invernali, in concomitanza di giornate fredde, corte e piovose,
- il disturbo bipolare in cui le fasi depressive si alternano a fasi di euforia.
C) Al di là delle classificazioni, la depressione si manifesta con una combinazione di segni e sintomi che interferiscono, più o meno gravemente con la capacità di lavorare, di studiare, di prendersi cura di sé e degli altri, di partecipare a e di trarre beneficio da eventi piacevoli. Una sindrome depressiva può verificarsi una o più volte nella vita.
I segni e i sintomi, di seguito riportati, sono quelli più comunemente presenti nelle varie tipologie depressive; essi devono essere persistenti affinché possano essere considerati come indicatori di una vera sindrome depressiva.
La persona depressa può sperimentare e/o presentare solo alcuni o molti di questi sintomi e segni i quali possono anche mutare la loro intensità e/o variare nel tempo.
La persona può mostrare facies triste e/o ansiosa, eloquio ridotto e incerto, rallentamento psico-motorio, disturbi del comportamento alimentare; può provare una intensa tristezza e un forte pessimismo, una sensazione di vuoto, irritabilità, ansia, irrequietezza, sentimenti di auto disistima, inutilità o impotenza, perdita di interesse e di piacere per qualunque attività, calo e/o perdita del desiderio sessuale, astenia; può pensare costantemente alla morte, al suicidio e a altre eventualità funeste. Possono insorgere disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, somatizzazioni persistenti come, a esempio, il mal di testa e disturbi a carico del sistema digestivo.
Le cause della depressione
Nel caso delle varie forme di depressione, dunque, come per tutte le patologie complesse, occorre avere ben chiaro che l’origine del malessere è multifattoriale. In primo luogo, bisogna aver presenti le criticità esistenziale e relazionali che, a volte, covano da lungo tempo; vanno presi in attenta considerazione anche aspetti ambientali, predisposizioni genetiche e costituzionali, stili di vita e di alimentazione ed eventuali abusi di alcol, di sostanze stupefacenti e farmacologiche.
Come curare la depressione: Psicoterapia Olistica Umanistica
La depressione propriamente detta è un mal-essere molto articolato che colpisce un sistema estremamente complesso come l’essere umano. È un disturbo profondo e multiforme; la sua origine è determinata da molteplici fattori che collegandosi tra loro producono una sinergia fortemente destabilizzante.
Occorre, quindi, a tale complessità e profondità patologica rispondere con altrettanta complessità e completezza terapeutica. È indispensabile, come già detto, personalizzare la cura e intervenire globalmente su i vari fattori che hanno determinato lo stato di sofferenza.
La Psicoterapia che attuo può essere definita Olistica poiché le persone sono da me considerate una irripetibile individualità e una inscindibile globalità emozionale, esistenziale, sociale, somatica, bioenergetica e biochimica.
Attraverso specifiche prassi, tecniche e contesti (setting), la Psicoterapia Umanistica Olistica restituisce, in primo luogo, alla coscienza della persona in cura gli elementi complessi e inconsci che la penalizzano: le sue paure, le angosce, i traumi, i conflitti, le strategie di sopravvivenza, le tattiche difensive e i dogmi che il soggetto ha pian piano creato in sé senza rendersene conto. Questi elementi negativi hanno allontanato il paziente dagli aspetti più autentici, solari e creativi di se stesso; è fondamentale, dunque, recuperare e valorizzare le qualità individuali in un percorso totalmente salutogenetico.
È molto rilevante sottolineare che il prevalere di elementi destabilizzanti apporta un disordine generalizzato e progressivo nel sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunologico e nella struttura ossea, muscolare e articolare. Il sistema tende così ad auto intossicarsi, a essere particolarmente permeabile alle tossine provenienti dall’esterno, a indebolire le sue difese immunitarie, a impoverirsi di elementi nutrizionali, a ossidarsi, ad acidificarsi e a distorcersi da un punto di vista strutturale e posturale.
Occorre, perciò, tener presente che le direzioni che portano al malessere o viceversa alla salute sono, certamente e in primo luogo psico-somatiche, ma anche somato-psichiche.
A partire dagli assunti metodologici illustrati e avendo, in quanto medico, arricchisco e rendo veramente olistica la psicoterapia della persona depressa con la prescrizione, ove necessaria, di rimedi naturali. La Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Psicoprobiotica e la Fitoterapia mi permettono di offrire al paziente l’attuazione di una forte sinergia che produce da subito i seguenti reali benefici: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Tutto ciò rafforza, velocizza e completa il percorso di consapevolezza che, come abbiamo già visto, è alla base del depotenziamento dei fattori destabilizzanti e dell’attivazione di dinamiche virtuose e benefiche.
N.B. Si intende per segno un evento chiaramente percepibile dal medico: per esempio, nel caso della depressione, la facies triste e un rallentamento psicomotorio sono definibili come segni in quanto percepibili dall’osservatore.
Si intende, invece, per sintomo una sensazione disturbante percepita dalla persona e non visibile dal medico: per esempio, nel caso della depressione, è definibile sintomo la perdita di interesse e di piacere per qualunque attività.
N.B. Invito il lettore che avesse bisogno di ulteriori chiarimenti e approfondimenti a consultare le altre voci del menù di questo sito cliccando sulle parole evidenziate in blu e/o consultando la voce FAQ Domande Ricorrenti.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico psicoterapeuta, specialista in psicologia clinica, omeopata e floriterapeuta.
Esperto in NeuroRiflessoTerapia personalizzata (Medicina Punti Dolorosi) e Trainer di Camminata Metabolica.
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