Counseling Olistico

Colloquio come relazione

Gli esseri umani crescono, mutano ed evolvono grazie a capacità introspettive, ma soprattutto attraverso relazioni con i propri simili. Le relazioni sono motivate da bisogni, interessi e obiettivi comuni; sono contraddistinte da incontri concreti e/o virtuali, da scambi di oggetti e “informazioni”.
Le loro sfaccettature sono molteplici, ma siamo decisamente d’accordo con Rollo May quando afferma che “L’essenza della relazione consiste nel fatto che nell’incontro entrambe le persone sono modificate.”
Sulla base di queste premesse, il colloquio in Psicoterapia e Counseling Olistico può essere definito come lo strumento e l’ambito attraverso e in cui si realizza concretamente l’incontro e la relazione tra il medico e una persona che si rivolge a lui per raggiungere l’obiettivo di migliorare la propria qualità della vita.
Il colloquio è, dunque, la metodologia fondamentale in Psicoterapia e nel Counseling Olistico.
Il colloquio è una scoperta e un comprendere e riconoscere due universi che s’incontrano.

L’ascolto attivo ed empatico

Secondo Edoardo Giusti, direttore didattico della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Umanistica “L’ascolto è inteso come la capacità di stare con se stessi e l’altro, di osservare, di esprimersi sospendendo l’azione, liberi dall’ansia di dover fare, sapere, di colmare vuoti e silenzi, di interrompere parole e soffocare pianti.”
A questa definizione aggiungiamo il concetto di empatia: esso fa riferimento alla capacità dell’uomo di sentire e comprendere ciò che sente l’altro “mettendosi nei suoi panni” pur mantenendo la capacità di conservare i confini, di auto-osservazione e di valutazione cognitiva. L’empatia si differenzia dalla simpatia che nasce da e corrisponde a una inclinazione naturale e spontanea verso persone, situazioni, cose e idee.

Atteggiamenti e azioni che ostacolano un “buon colloquio”

Elenchiamo alcuni fattori che possono ostacolare una buona interazione e comunicazione e, quindi, un proficuo ascolto empatico:

  • atteggiamenti giudicanti, sia critici che elogianti, che derivano da un etica personale;
  • interpretazioni che possono deformare ciò che è stato comunicato;
  • atteggiamenti consolatori;
  • ricerca di una soluzione immediata delle problematiche;
  • atteggiamenti sbrigativi e incalzanti.

Nella relazione con il paziente occorre, dunque, miscelare la propria spontaneità e istintività con un sottofondo lieve di autocontrollo.
Il colloquio in Psicoterapia e Counseling Olistico è, dunque, un atto artistico come suonare il piano o realizzare un ottimo cocktail.

Dott. Michele Iannelli
IL COLLOQUIO IN PSICOTERAPIA E NEL COUNSELING OLISTICO. ultima modifica: 2018-09-11T10:05:33+02:00 da Dott Michele Iannelli
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