Fiore di Bach Centaury
Centaurea
Centaurium Umbellatum
“Soggetti garbati, silenziosi, miti, che sono estremamente ansiosi di servire altri. Essi abusano delle loro forze in questo intento.
Il loro desiderio è così sviluppato che essi diventano più servitori che volenterosi aiutanti. La loro buona natura li porta a svolgere più della loro parte di lavoro e, così facendo, possono trascurare la propria particolare missione nella vita.”
– Indicazione di Edward Bach
“Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il padrone; vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutto quello che ho udito dal Padre mio.”
– Gesù
La centaurea, detta anche cacciafebbre è una pianta dalle dimensioni modeste che cresce nei campi e ai loro margini.
In fitoterapia viene utilizzata per la ricchezza di sostanze amare che favoriscono la digestione.
Il soggetto Centaury , che non sa dire di no, tende a “mandar giù” anche bocconi che si rivelano indigesti.
Il rimedio, individuato da Edward Bach nel 1930, fa parte del gruppo IPERSENSIBILITA’ ALLE INFLUENZE E ALLE IDEE.
Caratteristiche della persona che si giova di Centaury
Centaury è un rimedio frequentemente prescritto poiché fa riferimento a una delle “strategie di sopravvivenza” più adottate dagli esseri umani.
Edward Bach dice che questi soggetti “sono estremamente ansiosi di servire altri. Essi abusano delle loro forze in questo intento. Il loro desiderio è così sviluppato che essi diventano più servitori che volenterosi aiutanti”. Ciò può essere tradotto in una condizione per cui, per una serie svariata di motivi, costoro hanno impostato la loro vita all’insegna del servilismo.
La loro descrizione come: “Soggetti garbati, silenziosi, miti, che sono estremamente ansiosi di servire altri”, ci offre la possibilità di ipotizzare a ragione che queste persone abbiano scelto questo falso copione esistenziale poiché hanno avuto a che fare, sin dalla nascita, con un potere genitoriale vissuto come castrante, giudicante e invadente. Ciò non ha permesso loro di costruire una solida autostima, di contattare e coltivare i propri autentici talenti, di avere consapevolezza della possibilità di rapportarsi in modo dignitoso e paritario anche con chi appare più influente. Queste persone possono essersi sentite non amate e forse indegne di questo amore, possono essersi sentite quindi in colpa per qualcosa.
“Centaury” nella relazione terapeuta-paziente
Se l’abbandono da parte del paziente è molto temuto dal terapeuta per motivi che riguardano la sua storia emotiva ed esistenziale, c’è il possibile rischio che egli diventi estremamente e insanamente compiacente ed acquiescente con il paziente; in questo caso Centaury è uno dei rimedi più confacente a tale situazione.
È inoltre da segnalare il caso in cui, anche nella relazione col terapeuta, il paziente, piuttosto che portare avanti una libera ricerca della propria autenticità, si comporti da “paziente modello” a causa di una riattuazione trasferale della sua piaggeria.
Differenze e associazioni con altri rimedi
Date le svariate condizioni che caratterizzano coloro che si giovano di Centaury e date le molte motivazioni che le sottendono, questo rimedio è associabile a molti altri. A Mimulus nel caso di paura di abbandono, d’esclusione o della potenza altrui; a Cerato, quando è presente un’insicurezza tale da non assumersi la responsabilità di operare scelte autonome; a Hornbeam, quando la persona ha la sensazione di non avere abbastanza forza fisicamente e mentalmente; a Chestnut Bud quando (cosa che avviene spesso) il servilismo è un copione di vita che si ripete continuamente, al di là della volontà di cambiare; ad Agrimony, quando si fa continuamente in questa condizione “buon viso a cattivo gioco”; a Holly, quando la persona a cui prescrivere Centaury vive la sua condizione come una vessazione imposta dall’esterno; a Larch, quando sussiste senso di inferiorità rispetto agli altri e paralisi delle iniziative per timore di fallire; a Pine e Crab Apple nel caso in cui il servilismo origini da sensi di colpa e/o di indegnità e/o di autopercezione di immondizia morale.
Armonizzazione dello stato Centaury
Le persone che si trovano in questo stato hanno un gran bisogno di ricostruirsi e di ritrovare se stesse: hanno necessità, in primo luogo, di consapevolizzare che il loro modo di essere non è qualcosa di “geneticamente” connaturato in loro, ma trattasi di una loro scelta inconscia generata dal bisogno di accettazione e dalla paura dell’abbandono e/o dell’esclusione. Dovranno poi rendersi conto di quanto questa strategia sia penalizzante, fuorviante, di quante risorse e talenti autentici obnubila e insabbia; la vita assumerebbe un sapore molto più gradevole se al senso di impotenza facesse luogo il poter esprimere e l’attuare la propria volontà, se al servilismo si sostituisse una sana pratica di generosità e disponibilità verso se stessi e gli altri.
Casi clinici
Maddalena è un’insegnante che, prima dell’arrivo della sua collaboratrice domestica, riassetta e pulisce casa per timore che non venga più a lavorare da lei.
Aldina è un’impiegata in un’azienda ed è convinta di non essere “all’altezza” dei compiti; tenta allora di “recuperare”, dimostrandosi molto disponibile e facendo spesso, a malavoglia, favori che il più delle volte non le sono neanche richiesti.
Giuseppe è un esempio in cui sono stati prescritti contemporaneamente rimedi molto diversi tra loro: Centaury e Vine. Egli infatti è fidanzato con una ragazza rumena con la quale intrattiene un rapporto conflittuale. Ha sempre timore di essere lasciato per cui si è messo al “completo servizio” di questa donna per risolverle tutti i problemi e per acquisire la sua benevolenza. Poiché ha forti e “razionali” convinzioni, propone a questa donna, con molto dirigismo, i procedimenti che, secondo lui, sono i migliori per districarsi nelle questioni pratiche.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
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