Introduzione alla Cefalea di tipo tensivo
La Cefalea di tipo tensivo, come l’Emicrania e la Cefalea a grappolo è una cefalea primaria.
Le cefalee sono definite primarie, dalla Classificazione Internazionale, quando si considerano “patologie a se stanti” in cui è difficile individuare cause specifiche immediatamente identificabili.
Esse si distinguono dalle cefalee secondarie le quali sono, invece, uno dei sintomi di altri stati patologici come, per esempio, l’ipertensione, la sinusite, i traumi, le neoplasie, il glaucoma etc.
La Cefalea di tipo tensivo è la tipologia di mal di testa più di diffusa; interessa, in modo, più o meno continuativo, circa il 40% della popolazione mondiale e si calcola che oltre il 70% di essa la sperimenta almeno qualche volta.
Similmente all’Emicrania colpisce di più il sesso femminile, ma ha, rispetto a essa, una minore rilevanza in quanto determina effetti molto meno inabilitanti; infatti, la maggior parte delle Cefalee di tipo tensivo è caratterizzata da un dolore di livello lieve o moderato e un corteo sintomatologico esiguo.
Il dolore nella Cefalea di tipo tensivo episodica
Nella Cefalea di tipo tensivo Episodica Sporadica (quella più diffusa e che si manifesta con un minimo di 10 fino a un massimo di 12 attacchi all’anno) e in quella Episodica Frequente (che si manifesta con un minimo di 13 fino a un massimo di 180 attacchi all’anno) il dolore alla testa ha un’intensità lieve o moderata.
Si tratta di un dolore persistente e non pulsante; viene percepito come costrittivo e/o gravativo e localizzato soprattutto nella regione frontale e si estende, il più delle volte, da entrambi i lati. Può essere descritto dalla persona come la sensazione di un “cerchio alla testa”, l’impressione di una “morsa” che stringe le tempie oppure la percezione di un “casco” che fascia e comprime tutto il capo.
Molto spesso sono presenti rigidità eccessiva e dolori muscolari alle spalle e al collo con limitazione di mobilità; può coesistere aumentata dolorabilità dei muscoli della testa alla palpazione manuale.
La Cefalea di tipo tensivo episodica non condiziona, generalmente, le normali attività quotidiane del paziente anche perchè il movimento aiuta ad alleviare il disturbo.
Il dolore e i malesseri nella Cefalea di tipo tensivo cronica
Le forme episodiche possono degenerare nella Cefalea di tipo tensivo cronica che, per essere definita tale, deve presentarsi più di 180 giorni all’anno, per almeno 3 mesi consecutivi; essa è associata o meno a rigidità e dolorabilità della muscolatura pericraniale.
Nella forma cronica, che è molto meno diffusa di quella episodica, può essere annoverata la presenza di nausea, vomito, dolore pulsante, fonofobia o fotofobia, diminuita capacità di concentrazione, sonno disturbato, irritabilità, scarso appetito, problemi di memoria e depressione; quindi, la cronicizzazione della Cefalea di tipo tensivo può, in taluni casi più gravi, causare, a differenza delle forme episodiche, un peggioramento della qualità di vita diventando, così, fonte di disabilità.
Altre caratteristiche dell’attacco di cefalea di tipo tensivo
Spesso gli attacchi di Cefalea di tipo tensivo sopraggiungono nella mattinata, qualche ora dopo il risveglio; peggiorano lentamente nel corso della giornata per poi affievolirsi fino a scomparire in serata; molto raramente, i pazienti si destano dal sonno per un attacco.
Generalmente, l’attacco dura 4-6 ore, ma può anche manifestarsi per soli 30 minuti o fino a un giorno intero.
Le forme croniche sono, quasi sempre, presenti durante tutto il giorno, ma possono variare di intensità.
Una visione globale delle concause della cefalea di tipo tensivo
La multifattorialità, la complessità e l’unicità della persona sono tre concetti irrinunciabili ai fini di una visione realistica e globale dell’eziopatogenesi della Cefalea di tipo tensivo.
È stato, innanzitutto, ipotizzato che possa sussistere nella persona che soffre di Cefalea di tipo tensivo una soglia di adattamento e tolleranza più bassa, rispetto alla media, agli stimoli stressanti esterni e alle variazioni metaboliche ed emozionali interiori; ciò a causa di uno stato infiammatorio cronico che predisporrebbe alla più facile insorgenza di un attacco.
Alla luce di questa ipotesi, sono molto numerosi i fattori irritativi che possono elicitare un attacco di cefalea di tipo tensivo: un’alimentazione troppo ricca di carboidrati e/o contenente cibi per i quali si è intolleranti, i disagi esistenziali e/o relazionali che producono stati ansioso-depressivi, i disordini muscolari cervicali o mandibolari, malocclusioni dentarie, posture scorrette, posizioni scomode, abuso di farmaci di sintesi, squilibri ormonali, periodi mestruali, influssi metereologici etc.
Tutti questi fattori, in sinergia e collegamento, tra loro creano un circolo vizioso che determina un disordine più o meno generalizzato e progressivo nel nostro sistema PsicoNeuroEndocrinoImmunoSomatologico (P.N.E.I.S) il quale causa la Cefalea di tipo tensivo episodica sporadica; nel tempo, essa può aumentare la sua frequenza e poi sfociare in una situazione cronica soprattutto a causa di un uso improprio ed eccessivo di farmaci allopatici di sintesi: antinfiammatori, analgesici, antipiretici, antidepressivi e stabilizzatori dellumore.
Aspetti terapeutici e salutistici per la cura della cefalea di tipo tensivo
Le caratteristiche della Cefalea di tipo tensivo fanno ipotizzare per essa uno stato di infiammazione e di intossicazione cronico causato da un distress prolungato che è causa e, nel contempo, effetto di uno squilibrio generalizzato PsicoNeuroEndocrinoImmunoSomatico (PNEIS); dunque, se la si vuole curare, efficacemente non ci si può limitare a un intervento sintomatico, ma si può e si deve intervenire contemporaneamente sulle cause di questa patologia.
L’intervento curativo naturale, personalizzato e olistico sulla persona affetta da questo tipo di mal di testa si avvale di un insieme coordinato e sinergico di varie discipline terapeutiche.
Più che mai in questo tipo di mal di testa sono preziosissimi i Trattamenti Manuali Riflessologici. Essi agiscono sul corpo non solo sciogliendo le tensioni muscolo tendinee ma, a partire da questo versante, spezzano i circoli viziosi, locali e somatopsichici e attivano circoli virtuosi salutogenici. Utilizzo tecniche manuali specifiche, semplici, estremamente collaudate: si tratta di massaggi del viso, massaggi del collo e delle zone contigue e la Riflessoterapia della mano.
A queste riflessoterapie manuali si aggiungono in perfetta sinergia altre terapie naturali e olistiche.
La Fitoterapia e l’Omeopatia Omotossicologica permettono di produrre un lenimento sintomatico, una benefica disintossicazione, una fisiologica attività di modulazione dell’infiammazione e un’azione di riequilibro sui meccanismi etiopatogenetici. È, inoltre, da segnalare la possibilità preziosa, con le fiale di rimedi omeopatici omotossicologici, di poter effettuare la OmeoMesoterapia.
La Terapia Fisiologica di Regolazione nasce dal proficuo connubio di concetti omeopatici e della visione sistemica dell’essere umano con i risultati dell’attuale, e sempre più raffinata, ricerca nell’ambito della Biologia Molecolare. Essa si propone di stimolare, in modo dolce e innocuo, ma proprio per questo molto efficace, i meccanismi di autoregolazione nell’organismo alterato attraverso l’assunzione di rimedi costituiti da molecole fisiologicamente presenti nel nostro corpo e diluite in minime e precise concentrazioni. Si tratta di elementi che regolano il sistema neuro-endocrino-immunitario: i neuropeptidi (messaggeri del sistema nervoso), gli ormoni (messaggeri del sistema endocrino), le citochine (messaggere del sistema immunitario), e i fattori di crescita (molecole che svolgono una funzione di stimolo e di regolazione nei confronti dei tessuti).
Il Counseling con i Fiori di Bach, offre la possibilità di agire sulle componenti psicologiche che possono concorrere all’eziopatogenesi del mal di testa, ma anche sulle sofferenze esistenziali causate dalla cefalea.
La Nutraceutica e la Psicoprobiotica con i loro apporti di aminoacidi essenziali, vitamine, minerali, oligoelementi, acidi grassi polinsaturi, antiossidanti, probiotici e prebiotici e complessi enzimatici, riforniscono l’organismo di preziosi elementi nutritivi e contribuiscono al riequilibro della flora intestinale.
Se nell’etiopatogenesi della Cefalea di tipo tensivo contribuiscono in modo significativo Disturbi Cranio Cervico Mandibolari è opportuno l’intervento dell’odontoiatra gnatologo con dispositivi mobili come L’Ortotico neuromuscolare di Jankelson che è un bite mandibolare anatomico minimamente invasivo.
All’elencazione delle terapie naturali e olistiche del mal di testa occorre aggiungere alcune indicazioni che riguardano lo stile di vita: per prevenire e curare il mal di testa il medico si deve occupare anche della qualità del sonno del paziente, della sua alimentazione, dell’andamento dell’alvo, delle condizioni di lavoro, delle relazioni sociali e familiari, delle sue attività motorie e sportive etc.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
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