“Denomino “olistico” il modo in cui propongo di digiunare, poiché esso si pone obiettivi globali. Si tratta di un digiuno integrato da altre pratiche e terapie costituendo, così nell’insieme, un qualcosa di unico, personalizzato, sinergico, composito ed inscindibile nei suoi elementi; ciò ci consente di rendere più agevole il periodo d’astinenza dal cibo ottenendo maggiori e migliori risultati.”
– Dott. Michele Iannelli
I benefici straordinari e globali del Digiuno Olistico
È alquanto arduo illustrare compiutamente i benefici che si possono trarre da un periodo di digiuno integrato con le altre terapie. L’unico modo per comprendere veramente è quello di aver vissuto direttamente l’esperienza e/o di aver avuto contatti diretti con chi l’ha effettuata. Cercherò, in ogni caso, di trasmettere il più possibile ciò che ho provato come digiunante e ciò che ho osservato nei pazienti in qualità di medico. Per quanto riguarda me stesso posso assicurare che, dopo un “digiuno olistico” (mediamente di una settimana), ho sempre percepito delle forti sensazioni di pulizia e di leggerezza. Ho riacquistato forza, volontà, ottimismo, voglia di fare, disgusto nei confronti di alimenti intossicanti o di scarsa qualità, voglia di nutrirmi di ciò che sentivo come puro e apportatore di energie positive, più consapevole dei miei veri bisogni e di ciò che invece mi crea fastidio e disarmonia. Ho preso coscienza, inoltre, di zone dolenti del mio corpo e, quindi, bisognose di maggiore cura ed attenzione; mi sono in definitiva ricentrato su me stesso. Durante i digiuni effettuati, infine, in un’occasione ho eliminato la così detta “renella”, altre due volte calcoli renali senza le solite dolorosissime coliche.
Per ciò che riguarda le osservazioni fatte sui pazienti si può affermare con certezza che uno degli aspetti più facilmente visibile è il netto cambiamento dell’espressione del viso; esso riacquista luminosità, intensità, mobilità, spontaneità, femminilità (nel caso di donne) e un colorito fisiologico; gli occhi si riappropriano di quella fiammella interiore che la Medicina Cinese denomina “Shen” e anche il colore dell’iride diventa più netto e vivido. La pelle si presenta più morbida, liscia ed idratata. I cambiamenti delle modalità di gesticolazione, della postura e del linguaggio paraverbale sono ulteriori conferme dei virtuosi mutamenti globali avvenuti. La totalità degli aspetti morfologici diventa decisamente più armoniosa ciò anche grazie al calo ponderale. La persona appare e si sente più bella, attraente e ringiovanita.
Col passare dei giorni si osserva che, nonostante le oggettive difficoltà dell’esperienza, i partecipanti a digiuni coscienza residenziali in gruppo sviluppano modalità di relazione e di socializzazione decisamente più scorrevoli, aperte, empatiche, intime e reciprocamente solidali.
Perché il digiuno olistico produce condizioni così positive?
Tutte le terapie naturali e olistiche determinano l’attivazione, la stimolazione e la promozione di quella che già anticamente da Ippocrate e da altri medici era denominata in latino la “Vis medicalis naturae”, cioè quella forza vitale che ogni uomo possiede e che permette di guarire utilizzando le proprie risorse. Ognuno di noi ha, infatti, a disposizione una sorta di medico e di farmacia interiore naturale che ci permette di produrre e far funzionare le molecole di cui abbiamo bisogno, di mobilitare il nostro apparato immunitario, di riparare ciò che è leso, di attivare i sistemi per eliminare ciò che c’intossica, di ridistribuire in maniera più equilibrata le energie ed, infine, di innalzare il nostro livello di auto consapevolezza. Ci troviamo, dunque, di fronte ad una visione dell’uomo, della malattia e della terapia che diverge enormemente dalla così detta “medicina convenzionale”; essa usa farmaci soppressivi intossicanti poiché prodotti sinteticamente e, spesso, prescritti al di fuori della logica e del buon senso (vedi i “disastri colposi” causati a partire dal “talidomite” fino alla “cerivastatina”).
Questo tipo di medicina, insegnata ancore in buona parte nelle università, è, innanzi tutto, colpevole di aver dimenticato (o, a volte, di far finta di aver dimenticato) il primo (in ordine di importanza) principio terapeutico enunciato da Ippocrate “Primum non nocere”; cioè la prima cosa che deve imparare il medico è di non creare con la sua opera ulteriori danni. Abbiamo osservato, dal dopo guerra ad oggi, l’uso vergognosamente smodato di molecole chimiche che, non solo avvelenano, ma che hanno anche, l’unico folle obiettivo di eliminare il sintomo; sintomo che (ad esempio la febbre), non solo è un prezioso campanello d’allarme, ma è anche un’arma essenziale per combattere e vincere la battaglia che porta alla guarigione. I farmaci di sintesi che sopprimono i preziosi segnali del corpo hanno la stessa logica e lo stesso buon senso di un automobilista che, al lampeggiare della spia che indica che la benzina sta per finire, invece di recarsi da un distributore, pensa di risolvere il problema cominciando a prendere a martellate il cruscotto fino a che la lampadina – spia non si spegne
A conclusione, si può affermare che le parole chiave che ci spiegano in parte i benefici del digiuno olistico sono: autoconsapevolezza, disintossicazione, calo ponderale (ove c’è ne fosse bisogno), riposo inteso sia come sonno sia quello degli organi deputati al transito alimentare e all’immunità. Sono questi i principali fattori di quel complessivo riequilibrio energetico, biochimico e strutturale che si osserva dopo un digiuno olistico.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
Via Pozzuoli 7 Studio interno b3 - 00182 ROMA (Metro San Giovanni) - Telefono 3386151031 Email: olopsi@libero.it