COMBATTERE, VINCERE? NO! COMPRENDERE E CURARE

“Quei processi che noi chiamiamo malattia non sono altro che utili funzioni biologiche, tendenti alla difesa contro i veleni. Finalizzate cioè alla disintossicazione naturale”

– Hans Heinrich Reckeweg
medico tedesco fondatore dell’Omeopatia Omotossicologica
(1905-1985)

Spesso, a proposito di uno stato di sofferenza, si osserva, purtroppo, l’utilizzo di un linguaggio estremamente scorretto e, quindi, fuorviante. Si leggono e/o si ascoltano frasari di questo tipo: «Sconfiggere l’obesità.», «Combattere l’attacco di panico.», «Vincere il mal di testa.» etc.
Persino su riviste che si professano olistiche, naturali e psico – somatiche si usa questa terminologia a effetto che può essere considerata, bonariamente, furbetta ma che, invece, nella realtà è molto deleteria.

Quale è la realtà?

Oltre all’importantissima intuizione del geniale medico Hans Heinrich Reckeweg è possibile e necessario tener presente un ulteriore punto di vista: i sintomi e i segni (dolori, disfunzioni, eruzioni cutanee, fastidi, disturbi etc) sono da considerare un vero e proprio linguaggio del corpo; in quanto tali, dunque, non sono nemici da combattere, vincere o addirittura sopprimere, ma preziose indicazioni da accogliere, decifrare e comprendere; ciò al fine di curare la persona nella sua globalità, complessità e specificità attraverso una Medicina del Buon Senso che ha come principali protagonisti la NeuroRiflessoTerapia personalizzata e le cure naturali associate, la Psicoterapia Olistica e Umanistica e la Camminata Metabolica.
Solo così il mal/essere potrà svanire, più o meno gradualmente e in modo duraturo, avendo espletato il suo compito e non sussistendo, quindi, più la sua ragione di manifestarsi.