Voi siete nati insieme
Voi siete nati insieme
e insieme starete per sempre.
Insieme quando le bianche ali del tempo
sperderanno i vostri giorni.
Insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unità
e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l’un con l’altra
ma non fatene una prigione d’amore;
piuttosto, vi sia un moto di mare
tra le rive delle vostre anime.
Riempitevi a vicenda le coppe,
ma non bevete da una coppa sola.
Datevi cibo a vicenda,
ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme
e
siate giocondi, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto,
sebbene vibrino di una musica eguale.
Datevi il cuore,
ma l’uno non sia rifugio all’altro.
Poiché soltanto la mano della vita
può contenere i vostri cuori.
Ergetevi insieme, ma non troppo vicini:
poiché il tempio ha colonne distanti
e la quercia e il cipresso non crescono
l’uno all’ombra dell’altro.
– Khalil Gibran
poeta, pittore e aforista libanese
Bsharre, 6 gennaio 1883 – New York, 11 aprile 1931
In questo articolo si riporta il testo dell’intervento della dottoressa Pia De Amicis in una trasmissione radiofonica, in occasione della ricorrenza di San Valentino.
« La poesia di Khalil Gibran è molto bella e in gran parte condivisibile; in essa troviamo le “regole” e le basi fondamentali per dare vita a una relazione amorosa soddisfacente e duratura. Una relazione che sia l’unione di due individualità non simbiotiche; che sia non l’unione di due metà, ma di due individui formati e adulti.
Sulla base della mia esperienza personale e professionale, in qualità di counselor e mediatore familiare, ho potuto osservare che, spesso, alla base della crisi di coppia, troviamo una mancanza di ascolto e di rispetto reciproco nonché scarsa consapevolezza di sé e dell’altro.
Ciò che influenza maggiormente il tipo di relazione di coppia che si viene a creare è la qualità umana di entrambi i partner e la cura che si dedica al rapporto stesso.
Ognuno in coppia avverte dentro di sé sia la tendenza al bisogno di libertà individuale sia il desiderio di una relazione d’amore stabile e duratura; ossia, il coesistere da una parte della voglia di autonomia e di espressione individuale, dall’altra il bisogno di sicurezza, cioè di legami costanti.
Conciliare questi bisogni essenziali, in modo soddisfacente per entrambi, è un’arte; un’arte che richiede una pratica e un’attenzione continua sul rapporto.
Per mantenere vivo l’amore è necessario avere tempo libero: un tempo dedicato a fantasticare, a ricordare, un tempo per stare in compagnia o in silenzio, per scambiarsi tenerezze o avere un contatto fisico.
Occorre ritagliarsi degli spazi fuori dalla solita routine e bisogna anche prestare attenzione alle così dette “piccolezze” della vita quotidiana per non mortificare l’altro.
L’amore come sentimento, chiaramente, non è manipolabile: o c’è o non c’è; non lo si può influenzare più di tanto, ma è possibile creare le condizioni non solo per non farlo morire ma per nutrirlo e risvegliarlo.
Un pilastro centrale nell’arte della costruzione di un rapporto di coppia stabile e piacevole per entrambi è la pratica dell’interdipendenza positiva che consente di influenzarsi reciprocamente, di creare un Noi senza mortificare l’Io; cioè che permette di dare valore a sé, alla propria realizzazione senza penalizzare il progetto comune e la reciproca complicità, evitando, allo stesso tempo, di deragliare nell’individualismo estremo.
Un rapporto di interdipendenza positiva è un rapporto di intima connessione che offre la possibilità di essere solidali e complici, darsi fiducia e sostegno emotivo reciproco, rispettando se stessi e la propria autonomia. In un progetto di vita comune l’interdipendenza positiva crea soddisfazione nella coppia e consente di vedere nel benessere dell’altro una propria autorealizzazione.
Per poter creare una armonia di coppia ognuno deve conoscere e suonare la propria “musica”; questa è una cosa importantissima; il valore della propria individualità, del proprio “suono”, della propria “melodia” rappresenta la base per poter costruire una melodia di coppia in cui, per usare una metafora di Gibran l’aria circoli e non ci sia confusione e identificazione con l’altro. »
Dottoressa Pia De Amicis, pedagogista, counselor, mediatore
familiare, esperta in Floriterapia di Bach
cell. 3384031875
e mail pia.deamicis@libero.it
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
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