Fiore di Bach Chicory
Cicoria (Radicchio selvatico)
Cichorium Intybus
“Quelli che sono molto concentrati sui bisogni degli altri, tendono eccessivamente ad interessarsi di bambini, parenti, amici, trovando sempre qualcosa da rettificare.
Correggono continuamente ciò che considerano sbagliato e sono contenti di farlo.
Desiderano che coloro di cui si prendono cura siano loro vicini.”
– Indicazione di Edward Bach
“L’invadenza è una delle peggiori forme d’egoismo.”
– Giuseppe Ruggia, editore
Chicory è il quinto guaritore scoperto da Bach, nei campi intorno alla piccola cittadina marittima di Cromer, nell’estate del 1930.
Chicory, preparato con il metodo del sole, è uno dei semplici fiori di campo selvatici, diffusi in Inghilterra, come nel resto dell’Europa.
Fa parte del gruppo PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA PER IL BENESSERE DEGLI ALTRI.
Caratteristiche della persona che si giova di Chicory
Chicory è un fiore caratteriale, tipologico (è uno dei dodici guaritori).
Secondo la descrizione di Bach il suo comportamento è ispirato da una tendenza a trasformare l’attenzione e la sollecitudine verso gli altri in un “eccesso di premura”.
Tale atteggiamento produce il fatto che questi soggetti, che vivono in questo stato bloccato, senza alcuna autoriflessione, continuano a cercare, a trovare ed a correggere “ciò che considerano sbagliato” e ne sono soddisfatti, non sviluppando alcuna consapevolezza del loro stile egocentrico e soffocante degli altri.
L’origine di tutto ciò risiede in quel desiderio/pretesa che coloro ai quali rivolgono quello che per loro è autentico amore, “debbano” essere vicini.
La descrizione di Bach mette dunque in luce i tratti di un distorto affetto, centrato sul possesso spazio-temporale dell’oggetto amato.
Trattasi cioè di un sentimento e comportamento assai lontano da quello descritto da E. Fromm che viceversa attribuisce all’amore maturo caratteristiche espansive, dative e soprattutto senza attesa di un contraccambio.
Chicory più che di amare ha bisogno di essere amato e corrisponde all’archetipo della “madre bisognosa” che, per vincolare a sé i suoi figli, esercita pressioni colpevolizzanti, assumendo il ruolo di vittima incompresa e maltrattata.
In altri termini, i comportamenti manipolatori di Chicory che tendono a possedere l’oggetto d’amore, tradiscono, in quel mai soddisfatto bisogno di essere amato, una profonda insicurezza e talora una voracità inappagabile di presenza da parte dell’altro.
Nello scegliere professioni d’aiuto, es. in campo sanitario, un soggetto Chicory riesce spesso a mascherare la sua condizione disarmonica, “occupandosi degli altri” ed esercitando contemporaneamente su di loro, in maniera più o meno velata, un geloso controllo.
E’ frequente che le persone affettivamente vicine ad un soggetto Chicory soffrano il paradosso dei suoi messaggi e le univoche condizioni del contratto d’amore da sottoscrivere e possano sviluppare, a loro volta, sentimenti conflittuali, contaminati dalla colpa di non poter esaudire quelle esplicite e/o implicite richieste.
Dall’altra parte l’attaccamento alle persone amate, il controllo su di loro ed il frequente vissuto di “esclusione” del soggetto Chicory sono manifestazioni, sul piano psichico, di emozioni e sentimenti rigidi e bloccati che possono trovare “sbocco”, sul piano corporeo, in patologie cardiache e circolatorie più o meno gravi.
Chicory nella relazione terapeuta-paziente
Il terapeuta può soffrire l’atteggiamento manipolatorio di Chicory, che cerca, a tutti i costi, comprensione e validazione per il proprio modo d’essere, raramente manifestando una disponibilità al cambiamento.
Chicory appare sicuro delle sue scelte e del suo comportamento e attribuisce il suo malessere al disinteresse, all’anaffettività ed all’ingratitudine di familiari e/o amici.
Può trasmettere il suo vissuto di abbandono al terapeuta, tentando di conquistare un alleato che possa condividere la sua pena e giustificare la sua condizione di vittima.
In realtà proprio questo gioco proiettivo può svelare al terapeuta la fragilità e la necessità del rimedio Chicory per quel paziente.
Teapeuta che potrà, a sua volta, avere bisogno di assumere Chicory ove non riuscisse ad autogratificarsi, se non attraverso il controllo del “suo” paziente, finalizzato ad una sua “doverosa vicinanza”.
Controllo che può anche trasparire dall’esigenza insopprimibile che il suo lavoro venga riconosciuto dal paziente cui si è dedicato, e dall’ intollerabilità dell’idea/evento che un suo “assistito” si allontani.
Differenze ed associazioni con altri rimedi
Quando Chicory si confronta con qualcosa che giudica sbagliato, interviene rettificandolo ed in questa azione trova piacere ritenendosi, a suo modo, indispensabile. Diversamente Beech si limita all’atteggiamento critico di mera rilevazione di ciò che non va, manifestando intolleranza e insoddisfazione.
Heather, come Chicory, esprime una necessità d’ attaccamento, ma, a differenza di quest’ultimo, non teme l’isolamento di chi non è amato, ma piuttosto l’isolamento tout court.
Inoltre Heather non è selettivo ed indirizza richieste a chiunque, a differenza di Chicory che si rivolge esclusivamente a coloro con i quali esistono vincoli affettivi.
Chicory tende a controllare gli altri, con il potere del ricatto affettivo e, per mantenere questo potere rassicurante, rispetto al sempre incombente rischio dell’abbandono, può scivolare in una situazione in cui diventa “prigioniero” proprio di quelli su cui esercita tale manipolazione.
Così si può determinare la paura di perdere gli altri, paura ed ansia, a sua volta, tanto ricattatorie, quanto inconsapevoli. E’ questo il momento dell’associazione con Red Chestnut, il cui stato d’animo di apprensione per la sorte dei propri cari e dipendenza affettiva, è spesso complementare a quello di Chicory.
Armonizzazione dello stato Chicory
L’azione del fiore tende a liberare dalla paura dell’abbandono il sentimento d’amore e di altruismo ed a non vincolare tali sentimenti a nessun tipo di ritorno, di “do ut des”.
Si tratta di una trasformazione di un bisogno ricettivo in un movimento dativo, in cui l’amore viene donato in maniera generosa e disinteressata.
Così la madre “bisognosa” viene aiutata a sperimentare, in questa inversione direzionale della pulsione affettiva, da centripeta a centrifuga, solo la “sollecitudine” verso l’oggetto d’amore, libera da richieste e dalla necessità di controllo. Tale cambiamento si attua più facilmente nell’ambito di un Counseling Floriterapeutico, a sua volta associato alla NeuroRiflessoTerapia personalizzata.
N.B. Per usufruire di una spiegazione completa sulla NeuroRiflessoTerapia personalizzata si può consultare il sito www.neuroriflessoterapiaroma.it; per ricevere, inoltre, informazioni direttamente dal Dott. Michele Iannelli e parlare del proprio caso personale si può telefonare al 3386151031; lasciando un messaggio in segreteria telefonica si verrà ricontattati.
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
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