ASCOLTO
“Sui tetti delle case scorre un anelito d’amore
luci nella notte invitano al pensiero
lucida la mente vola tra le campane
gioia di un nuovo incontro con antiche vibrazioni”
– Marco Battistoni, poeta e valentissimo medico odontoiatra
Ripercussioni emozionali e psicologiche del digiuno
Alcuni dei risvolti emozionali e psicologici del digiuno sono mirabilmente sintetizzati dal dott. Sebastiano Magnano, nel suo articolo sull’argomento, tratto da “Il digiuno, come salvarsi la vita” (Edizioni Mediterranee). Egli, infatti, afferma che (con il digiuno): “L’attenzione, la concentrazione, la memoria possono migliorare notevolmente; le capacità logiche spesso si acuiscono così come quelle intuitive. Ne può risultare una straordinaria lucidità, grazie, alla quale idee nuove affiorano spontaneamente, si trovano soluzioni originali a problemi pratici o esistenziali, si intuisce il senso degli avvenimenti passati rimasti oscuri, si progettano iniziative e programmi per il futuro. L’attività mentale è a volte così intensa che non si arresta nemmeno di notte e si dorme poco; ma questo, se accade, non comporta alcun effetto negativo perché la necessità di dormire è diminuita e si è riposati dopo quattro – cinque ore di sonno. La sensibilità e l’emotività si affinano, ci si apre ad un contatto più ricco e partecipe con gli altri e con il mondo nello stesso tempo; ci si scopre in sintonia con se stessi: ricordi, sentimenti, aspirazioni, che sono stati dimenticati, trascurati, o che sembrano essersi isteriliti, riaffluiscono e inondano l’animo. Questo stato di grazia può, in alcuni casi, essere interrotto o turbato da episodi. per lo più fugaci di sconforto, labilità emotiva, confusione, paura.”
Sogni e sonno durante il digiuno
A quanto affermato dal Dottor Magnano, ritengo, innanzi tutto, di poter aggiungere che, durante un periodo di digiuno, la persona, spesso, ricorda i sogni molto di più del solito. Essi diventano più numerosi, vividi e significativi; spesso riguardano tematiche che ci stanno molto a cuore e situazioni della nostra esistenza irrisolte o conflittuali, producono un benefico effetto catartico, riportandoci alla coscienza problematiche e conflitti irrisolti e ponendoli, così, alla nostra attenzione ci forniscono, a volte, spunti ed ipotesi per la soluzione.
Ho osservato, inoltre, che per molte persone, le ore di sonno, non solo non diminuiscono, ma anzi aumentano. Si tratta generalmente persone molto affaticate; il sonno, in questi casi, non solo può essere ricco di sogni ma è, anche, un ottimo mezzo per superare le difficoltà del digiuno e per saldare il debito di riposo contratto durante l’anno.
Fantasie sul cibo durante il digiuno
È interessante sottolineare ciò che si osserva relativamente alle fantasie sul cibo: è facilmente intuibile che durante un digiuno si desideri del cibo, spesso se ne parla con gli altri, a volte lo si sogna e molto lo si immagina. Si può osservare un fenomeno alquanto interessante: man mano che va avanti il digiuno, i cibi desiderati e fantasticati sono sempre più sani. Per esempio, durante i primi due giorni di digiuno, può succedere di immaginare e desiderare pietanze alquanto elaborate e “pesanti”; nei giorni successivi qualcosa di più “leggero” a maggior contenuto vegetale (per esempio, un piatto di pasta e piselli) per arrivare, ancora dopo, (verso il sesto giorno) a desiderare solo la frutta. Si osserva, quindi, una sorta di disintossicazione che riguarda, non solo, come vedremo le parti più materiali di noi stessi, ma anche i nostri pensieri e le nostre fantasie.
La consapevolezza promossa dal digiuno può rendere migliore la qualità della nostra vita
Durante il digiuno, infatti, poiché si acuisce fortemente la sensibilità, si ha l’occasione di accorgerci di quanto alcune situazioni, oggetti e abitudini che fanno parte della nostra vita quotidiana in realtà ci creano stress e disagio. Vediamo alcuni esempi: l’indossare abiti troppo stretti, intessuti con materiale sintetico o comunque non compatibile e colorati monotonamente e disarmonicamente, calzature con tacchi troppo alti, posture non fisiologiche, l’uso eccessivo di telefoni cellulari e computer, suoni e rumori fastidiosi, luci che invece di illuminarci ci ottenebrano l’anima e ci risucchiano energia (per esempio il neon), abitudini stressanti e penalizzanti come, per esempio l’essere disordinati, e, quindi, dover cercare affannosamente qualcosa di cui si ha bisogno, ritmi e modi di lavoro e di studio massacranti o inconcludenti, il vedere troppo la televisione, il frequentare persone di per sé moleste o relazionarsi con gli altri con modalità disarmoniche, rapporti sessuali caratterizzati da ripetitività, non partecipazione, velocità ed aggressività etc. L’elenco potrebbe allungarsi quasi all’infinito e possiamo aggiungere che se ci accorgiamo di ciò che è dannoso, ci possiamo facilmente anche rendere conto di ciò che, invece ci fa star bene: il benessere di una carezza e di un massaggio, il concedersi del tempo per fare un passeggiata in un parco, l’armonia di un pezzo di musica classica, l’agio di vivere in una casa pulita, ordinata, ben illuminata in cui l’arredamento è al nostro servizio e non viceversa, il piacere di frequentare persone positive con le quali si instaurano rapporti soddisfacenti poiché basati sull’affetto, sul rispetto, sulla reciprocità e sulla correttezza, il donarsi tempo ed attenzione per ascoltare se stessi e gli altri (anche in questo caso l’elenco potrebbe continuare all’infinito).
DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
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